ESAMI DIAGNOSTICI per lo studio del seno
MAMMOGRAFIA
E' un esame radiologico che consente di individuare nella mammella piccole nodularità ancora non palpabili o altri elementi che possono identificare processi tumorali in fase inizale.
Il Ministero della Salute offre - attraverso uno screening gratuito rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni - la possibilità di eseguire una mammografia, ogni due anni.
In alcune regioni italiane i programmi di screening hanno iniziato a coinvolgere donne più giovani, in particolare quelle tra i 45 e i 49 anni, proponendo una mammografia ogni anno.
Secondo gli esperti dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), l'estensione della mammografia alle quarantenni, in questo caso con cadenza annuale, potrebbe garantire una ulteriore riduzione della mortalità per cancro al seno, sebbene inferiore a quella che si ottiene nella fascia 50-69 anni.
ECOGRAFIA
L'ecografia mammaria è un'indagine semplice e sicura che si basa sull'emissione di ultrasuoni a bassa frequenza e alta intensità, innocui per l'organismo, anche in soggetti particolarmente sensibili come le donne in gravidanza.
La sonda che emette gli ultrasuoni viene fatta scivolare sul seno, cosparso di un sottile strato di gel acquoso che, facendo aderire meglio la sonda alla pelle, consente di visualizzare immagini di migliore qualità.
Gli ultrasuoni emessi dalla sonda sono riflessi in maniera diversa a seconda del tipo di tessuto che compone la mammella.
Ciò consente di individuare eventuali formazioni all'interno del seno e distinguere quelle a contenuto liquido (cisti) da quelle solide (noduli).
Nella maggior parte dei casi l'ecografia mammaria non è un'alternativa alla mammografia, bensì i due esami sono complementari.
Nelle donne più giovani, in cui il tessuto ghiandolare è più denso, l'ecografia risulta essere più efficace rispetto alla mammografia.
RISONANZA
MAGNETICA
E' un esame radiologico che non utilizza radiazioni ionizzanti.
Nella diagnosi precoce del tumore della mammella non è un esame migliore degli altri; diciamo che ha un ruolo molto importante, se rispetta precise “indicazioni” all'esecuzione e spesso viene richiesto a integrazione diagnostica della mammografia e/o dell'ecografia.
La risonanza magnetica tecnicamente è un grosso magnete (calamita) generalmente a forma di grossa “ciambella” alll'interno della quale viene fatto scorrere un lettino dove di adagia la Paziente.
Proprio per queste proprietà magnetiche ad alcune persone l'esame è controindicato.
L'esame viene svolto in posizione prona con le mammelle posizionate in particolari alloggiamenti predisposti.
Durante l'esame la Paziente "dovrà" ascoltare rumori molto simili ad un continuo “martellare” con varie tonalità, è il rumone di fondo che accompagna tutti gli esami di risonanza magnetica.
Nelle donne nel periodo fertile è consigliabile eseguire l'esame tra il 7° e 14° giorno del ciclo.
L'esame viene effettuato da personale Tecnico di Radiologia e viene successivamente “letto” (interpretato) dal Radiologo che è l'unica figura professionale abilitata ad esprimere un giudizio diagnostico.
Recentemente sono state pubblicate le indicazioni precise all'esecuzione della risonanza magnetica della mammella.