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Fattori di rischio
I meccanismi che trasformano una cellula della ghiandola mammaria in una cellula cancerosa non sono ancora stati chiariti: nella maggior parte dei casi,
l'insorgenza della malattia
è imprevedibile e non se ne
conoscono le cause.

Sono però ben noti i fattori di rischio,

quelle condizioni, cioè,

che aumentano le probabilità

di ammalarsi.

 

Il primo fattore di rischio è l'età, come dimostra il fatto che i dati evidenziano che fino a 49 anni il rischio di ammalarsi è del 2.3% (una donna su 45), mentre tra

i 50 e i 69 anni il rischio sale al 5.2%

(una donna su 19) e rimane alto

tra 70 e 84 anni con il 4,4% (una donna su 23).

Il secondo fattore di rischio è la familiarità: circa il 10% delle donne colpite ha precedenti in famiglia.

D’altra parte, la malattia è cosí frequente (una donna su 10-15 ha tale diagnosi entro i 75 anni, se non muore prima per altre cause) che anche molte donne senza tumore mammario hanno parenti di primo grado con un carcinoma della mammella.

 

Anche se spesso viene comunicato che quando una donna ha una parente di primo grado con cancro della mammella il l suo rischio è doppio o triplo, nella maggior parte dei casi, la presenza di un parente di primo grado (o anche di secondo) comporta un incremento di rischio relativamente modesto, inferiore per esempio a quello che si ha passando dai 35 ai 55 anni di età.

Non sembrano perciò giustificati eccessivi allarmismi.

 

Anche quando 2 casi di cancro mammario si verificano nella stessa famiglia, non necessariamente si è in presenza di una sindrome neoplastica ereditaria: l’associazione può essere dovuta semplicemente al caso (circa un terzo-metà dei casi) o a fattori ambientali presenti all’interno della famiglia.

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