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Prevenzione

 

Nel 2014, in Italia, il tumore al seno è stato diagnosticato ad oltre 48.000 donne.

 

Grazie alle campagne di prevenzione di vari istituti di ricerca e alla diagnosi precoce, la sopravvivenza media delle donne malate di tumore mammario risulta essere una tra le più elevate tra tutti i malati di tumore; circa l'85% entro i cinque anni dalla diagnosi.

 

Per questo motivo assumono sempre maggiore importanza le campagne informative volte alla prevenzione tumore alla mammella e se il carcinoma è scoperto nella fase iniziale di sviluppo, le probabilità di sopravvivere alla malattia sono elevatissime.

 

Nelle donne di giovane età è sufficiente effettuare con regolarità l'autopalpazione del seno e rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia per i controlli annuali.

 

In caso di dubbio sarà il ginecoloco o già il proprio medico di famiglia a consigliare una visita senologica specialistica.

 

La diagnosi precoce si avvale di accertamenti diagnostici di semplice esecuzione come la mammografia e l'ecografia.

 

Tra i 20 e i 40 anni generalmente non sono previsti esami particolari, se non una visita annuale del seno dal proprio ginecologo o da un medico esperto.

In caso di familiarità o se in presenza di un nodulo, si dovrà approfondire l'analisi con una ecografia ed eventualmente con altri accertamenti diagnostici (agoaspirato, biopsia).

La decisione di eseguire una prima mammografia verrà indicata dallo specialista curante.

 

Dai 40 anni si suggerisce un primo studio mammografico del seno, soprattutto in caso di familiarità positiva per tumore alla mammella.

Questa dovrà essere sempre associata ad un controllo ecografico.

 

Dai 50 anni il rischio di sviluppare un tumore del seno aumenta decisamente e di conseguenza le donne in questa fascia di età devono sottoporsi ad una mammografia con cadenza regolare.

Campagne di Prevenzione

 

La prevenzione, come per qualsiasi altra malattia, è fondamentale nei casi di tumore al seno.

Ecco perché anche nello scorso mese di ottobre, la Lega italiana per la lotta contro il tumore (Lilt) ha riproposto la campagna “Nastro Rosa”, offrendo visite gratuite alle donne.

Se, come già spiegato, è impossibile contrastare alcuni fattori di rischio come l’ereditarietà e l’età, la prevenzione è l’unico modo possibile di anticipare l’arrivo di un’ eventuale malattia.

Per tale motivo per il 23esimo anno consecutivo la Lilt ha messo a disposizione 400 sportelli di prevenzione e offrendo visite senologiche gratuite, oltre a sostegno psicologico e controlli diagnostici.

Lo slogan scelto per questa campagna è “Fai prevenzione, proteggilo anche tu”.

 

Screening

 

Screening è una parola presa in prestito dalla lingua inglese ed è ormai comunemente utilizzata anche al di fuori dell'ambito medico.

Se volessimo rimanere rigidamente sul nostro vocabolario di lingua italiana - e volessimo far comprendere che il nostro obiettivo è quello di separare il "buono" dal "cattivo", facendo sostanzialmente una selezione tra ciò che riteniamo tranquillo e ciò che invece sospettiamo essere pericoloso - al posto della parola "screening" dovremmo utilizzare tutte le parole che ho appena scritto. 

Il significato della parola "screening" sintetizza quindi un obiettivo: scoprire precocemente una donna ammalata da una sana.

 

Per farlo lo "screening" utilizza la mammografia e prevede che questo esame radiologico venga eseguito con una cadenza biennale a tutte le donne, apparentemente sane, in una fascia d’età compresa tra i 50-69 anni.

E sta al radiologo individuare tra le donne sane, quelle che presentano alla mammografia anche una minima alterazione, meritevole quindi di approfondimento diagnostico.

 

 

In questo caso la donna viene “richiamata” (ricontattata) per effettuare degli esami integrativi, 
La mammografia prevista nello Screening è gratuita, essendo prevista dal Ministero della Salute come Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).


Le donne di questa fascia di età (50-69 anni) vengono invitate a partecipare al programma tramite “chiamata attiva” ovvero una lettera a casa da parte delle A.S.L. competenti.
A garanzia della qualità del “percorso screening” il Ministero della Salute raccomanda l’impiego della doppia lettura dell’esame mammografico (due radiologi devono visionare le Sue mammografie), con eventuale discussione tra i radiologi o il giudizio da parte di un terzo radiologo nei casi discordanti.

 

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